Le monete alternative nel modello dell’amministrazione condivisa
Le istanze di partecipazione civica,
di inclusione sociale e di sviluppo sostenibile, espresse dai cittadini
che si attivano per il benessere della comunità, sono al centro,
costituendone la linfa vitale, della “rivoluzione carsica” che
caratterizza la nascita, sempre più frequente e diffusa, dei cosiddetti
circuiti monetari alternativi. Si tratta di sistemi fondati su
strumenti di pagamento complementari — che si aggiungono, integrandola,
alla valuta ufficiale — concepiti per l’acquisto di beni e servizi
all’interno di ambiti geografici generalmente circoscritti. In
queste esperienze (nel mondo se ne contano più di cinquemila esempi),
spesso limitate quanto a dimensione territoriale di riferimento, la
moneta è concepita come un fatto sociale di cui il cittadino si
riappropria, in un’ottica di reciprocità, per il perseguimento e la cura
del bene comune, ovvero dell’interesse generale, che supera il mero
“vantaggio” ottenuto dallo scambio di mercato. La novità e la differenza
di cui si compone il concetto di “alternativa” dalle stesse proposto,
pertanto, non sta solo nella distinzione rispetto alla moneta emessa
dalla Banca centrale, avente corso legale — e dunque efficacia
liberatoria, secondo l’articolo 1277 del codice civile — ma anche e
soprattutto nelle finalità e nei principi che con tali strumenti si
intendono affermare.
Monete locali complementari ed Economia sociale e solidale
Le monete locali complementari
esprimono, infatti, i valori della cooperazione e della partecipazione,
in una dimensione in cui ciascuno è portatore di potenzialità e di
competenze, venendo concepite come progetti che implicano
necessariamente una decisione ed una gestione condivisa. Esse sono, in
tal senso, a pieno titolo ascrivibili al paradigma dell’Economia sociale e solidale,
affermatosi, in particolare in Francia, come modo di fare impresa e di
generare sviluppo economico attraverso la grammatica, appunto, delle
relazioni sociali e dei doveri di solidarietà. Non casualmente, proprio
in questo Paese, tra i più dinamici in Europa in materia di sistemi monetari alternativi, le stesse sono state riconosciute espressamente dalla recente legge quadro relativa all’économie sociale et solidaire.
[leggi tutto su Labsus]
Nessun commento:
Posta un commento